Ogni
anno molti cetacei vengono trovati sulle
nostre spiagge
La maggior parte di questi sono animali
morti in mare i cui corpi vengono sospinti
a riva. Potrebbero essere morti per cause
naturali o per cause artificiali. Occasionalmente
anche animali vivi arrivano sulla spiaggia
a volte soli a volte in gruppo, cosa provochi
gli spiaggiamenti è, in alcuni casi,
motivo di grande perplessità per
i biologi ma spesso si possono distinguere
cause naturali da cause artificiali. Per
cause naturali s’intende la morte
dovuta a vecchiaia, infezioni batteriche
o parassitarie (giovane esemplare di capodoglio
(Physeter macrocephalus) ; (Grampo (Grampus
griseus)(morti probabilmente a causa di
infezioni batteriche)
e
ad attacchi da parte di predatori (nella
foto un vistoso morso di squalo su di un
esemplare di tursiope
(Tursiops truncatus)).
Le cause artificiali sono quasi sempre dovute
all’interazione con l’uomo.
Le morti possono essere causate: dalle attrezzature
da pesca, (nella foto a destra si nota uno
zifio
(Ziphius cavirostris) impigliato
in rete da pesca) dall’inquinamento
delle acque o dall’impatto con grosse
imbarcazioni stenella
(Stenella ceruleoalba)
ferita provocata dall’impatto con
l’elica di un’imbarcazione a
motore).
Molto
spesso l’animale trovato sulla riva
è morto in mare e le correnti ne
hanno trasportato a terra la carcassa. In
questo caso, l’autopsia sul corpo
del cetaceo fornisce una sorprendente quantità
d’informazioni utili allo studio della
biologia di questi animali.
In molti altri casi l’animale spiaggiato
è ancora vivo e, a secondo delle
condizioni in cui si trova, si può
tentare di salvarlo e rimetterlo in mare
nella foto a sinistra un cogia
(Cogia di Owen). Un discorso a parte va
fatto sui misteriosi spiaggiamenti in massa
di animali vivi che spesso coinvolge parecchie
decine d’individui e su cui sono state
avanzate molte teorie. Una delle più
diffuse è quella secondo la quale
gli animali perderebbero l’orientamento
a causa delle variazioni del campo magnetico
terrestre.
Ultimamente
si sono fatte strada nuove ipotesi che tendono
ad attribuire la causa degli spiaggiamenti
all’inquinamento acustico (trivellamenti
sul fondo marino, moderni sistemi di tele-comunicazione,
ecc.) Gli spiaggiamenti in massa rimangono
comunque un fenomeno che si verifica da
tempi immemorabili e che tutt’ora
rappresenta uno dei maggiori quesiti irrisolti
sul regno animale. I membri della necton,
collaborando con il CSC (Centro Studi Cetacei),
il WWF ed il Fondo Siciliano per la natura,
e con il supporto degli organi di stato,
(capitanerie di porto; polizia; carabinieri;
guardia di finanza) si occupano del recupero
dei cetacei in difficoltà, il periodo
in cui la frequenza degli spiaggiamenti
è maggiore, va dalla primavera all'autunno,
ciò probabilmente avviene perchè
in tali periodi si ha un aumento nella presenza
umana, ed è dimostrato dal fatto
che gli animali in difficoltà, presentano
nella maggior parte dei casi profonde ferite
causate dall'impatto con le eliche.
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